Ricerche sulla storia, tradizioni e curiosità del territorio verolese - di A. Barbieri

1797 – Il ‘Gallico Marte’ a Scorzarolo

1797 – Il ‘Gallico Marte’ a Scorzarolo

La lapide murata all’interno della corte monastica di Scorzarolo è eloquente quanto drammatica. La sua incerta incisione testimonia la fretta ed insieme la necessità di lasciare una testimonianza di ciò che stava accadendo in Italia. Il ‘Gallico Marte’ -Napoleone (?)- era in Italia e tutto ‘ardeva’.

La lapide all’interno della corte monastica di Scorzarolo

MDCCXCV […]
[…] TOTA ITALIA
GALLICO MARTE
FLAGRABAT

Evidentemente i frati dovettero abbandonare in fretta e furia il convento, travolti dagli eventi. È del 29 settembre 1797 il decreto del Governo Provvisorio Bresciano di confisca dei beni al monastero di S. Domenico di Brescia, dal quale i nostri dipendevano, a favore dell’Ospital Nazionale -ora Spedali Civili di Brescia.

Decreto del Governo Provvisorio Bresciano per la soppressione del convento di San Domenico in Brescia e di tutti i suoi innumerevoli possedimenti in provincia, tra i quali Scorzarolo.

Si era dunque nel pieno fervore rivoluzionario.
La rivoluzione, se così la vogliamo chiamare -anche se non si trattò di una sommossa popolare, come si vedrà più avanti- ebbe inizio alcuni giorni prima del fatidico 18 marzo 1797, giorno della costituzione del ‘Governo del Sovrano Popolo Bresciano’. Alcuni rivoltosi erano in contatto con Milano e con Bergamo, che già aveva scacciato le autorità venete; il 17 si sparse la voce che un corpo armato di rivoltosi, con alcuni soldati francesi si stava dirigendo verso Brescia.
La massima autorità veneta in città è il Provveditore Straordinario Francesco Battaggia, massone della Loggia di Venezia. Egli, forse per evitare giustamente spargimenti di sangue, o forse per un disegno più ampio, diede l’ordine al comandante della guarnigione degli Schiavoni, Pietro Miovilovich di non opporre resistenza.
Alcuni popolani, osti e bottegai, che già avevano imbracciato le armi contro gli invasori, si lasciarono convincere a non reagire, ma qualcuno esclamò: ‘Som tradìcc! I siòr no i völ piö San Marc! Nóter sóm töcc tradìcc!’ -Siamo traditi! I signori non vogliono più San Marco! Noi siamo tutti traditi!

Medaglia commemorativa allegorica della presa del Broletto nel 1797.

Una rivoluzione quindi di pochi nobili bresciani, contro la nobiltà veneziana, colpevole forse di non aver tenuto in debita considerazione la classe agiata locale; ma questo aspetto ovviamente merita ben più ampio spazio.

Per tornare al nostro convento di Scorzarolo, occorre aggiungere che, nella foga dell’emanazione di nuove norme a favore della nuova classe dominante, e a discapito soprattutto della chiesa locale, vennero via via soppressi ben dodici tra monasteri, conventi ed istituti religiosi operanti in città. Per dovere di cronaca, occorre aggiungere, ai dodici istituti soppressi dal Governo provvisorio Bresciano, altri diciassette, soppressi a più riprese fino al 1810.

È superfluo considerare che tali monasteri e conventi avevano vastissimi possedimenti terrieri sparsi in tutta la provincia, frutto di lasciti testamentari dei secoli precedenti; ed è altresì superfluo considerare che tanto ben di Dio avrà certamente attirato le mire di qualche nobile e ricco borghese in cerca di nuovi lucrosi guadagni.

Si arriva quindi all’ 8 vendemmiajo dell’anno secondo della Libertà Italiana -29 settembre 1797- con il decreto di soppressione di cui sopra. Meno di un mese dopo, il 20 ottobre 1797, i ‘Cittadini Presidenti dell’Ospedale Maggiore’ affittano il latifondo di oltre settecento piò a certo Pietro Arici.

Davvero una rapidissima operazione.

Il monastero di S. Domenico in Brescia in una stampa antica. Sorgeva nel quartiere odierno della camera di commercio.
Il monastero di S. Domenico in Brescia in un’altra stampa antica.

L’antico monastero venne subito adattato ad ospedale e tale rimase fino alla costruzione della sede odierna degli Spedali Civili negli anni ’30 del novecento. L’annessa chiesa di S. Domenico, dirimpettaia di quella ancora esistente di S. Lorenzo, venne demolita nel 1890 per costruirvi dei bagni pubblici.

La chiesa di S. Domenico da una illustrazione d’epoca (https://www.ebay.it/itm/400203195244)

Altre notizie sulla chiesa di S. Domenico:


Cfr.: Brixia Sacra – Memorie storiche della diocesi di Brescia – Terza serie, Anno III, 1998, n. 1-2.

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