
La foto qui sopra è ripresa dalla ‘Tavola de li campi de RR PP in Scorzarolo – 1655’ si vede bene la conformazione della corte rurale e del castello di Scorzarolo, in particolare spicca al centro della corte piccola, la torre del castello, un edificio del quale si era persa perfino la memoria. Un’altro particolare è la posizione della chiesetta, che si trova inglobata nell’ala laterale della corte grande.
Scorzarolo è la piccola frazione di Verolavecchia, un antico borgo rurale già di proprietà dei frati di San Domenico di Brescia ed attualmente di proprietà dell’Ospedale Civile di Brescia.
Dopo l’abbandono delle campagne verso gli anni cinquanta e sessanta del XX sec., si è avvertito un lento ma inesorabile declino che ha portato, per ora, alla perdita di importanti edifici rurali e mulini ad acqua, caratteristici della pianura bresciana. Si potrà scongiurare la perdita di altri importanti edifici solo intervenendo in modo concreto e deciso.

Una recente ricerca ha permesso di ricostruire sommariamente l’andamento planimetrico degli edifici di pertinenza dell’antico monastero dei domenicani.
La mappa più antica – XVII sec. – che raffigura il possedimento orientato con il nord in basso, è di estrema importanza per la nostra ricerca. Riporta infatti numerose differenze rispetto a quanto conosciamo oggi e rispetto alla storiografia ufficiale.
In particolare, sulla mappa antica, la chiesa di San Giacomo risulta inglobata nell’ala est della corte rurale e non nell’angolo nord-est della corte monastica; quindi la chiesetta, come siamo abituati a vedere oggi, è certamente posteriore al XVII sec. Inoltre, si vede bene all’interno della corte monastica una possente ‘torre’, una sorta di mastio del castello e una notevole ‘fossa’ davanti a quello che doveva essere in origine un piccolo apprestamento difensivo.
Un’altra curiosità è costituita dalla descrizione degli opifici idraulici del piccolo borgo, che doveva essere completamente autosufficiente. Troviamo infatti, ai lati del corso d’acqua derivato dal vaso Lussignolo, ben quattro opifici: una ‘molla’ da riso, una ‘molla’ da grano, una ‘molla‘ da olio e una ‘molla detta rassega’.
Nella raffigurazione qui sopra, con tratto rosso si è evidenziato il perimetro degli edifici tratto dalla mappa odierna. Il fatto che la chiesa attuale risulti edificata sull’area anticamente indicata come ‘fossa’, è dovuto probabilmente alla approssimazione della rappresentazione antica; certamente la chiesa attuale sarà stata edificata con fondamenta su suolo ben più consistente.
Per altre informazioni sui documenti antichi di Scorzarolo si veda https://verolanuova.altervista.org/scorzarolo-nelle-carte-dellarchivio-di-stato/
Per progetto di tesi di laurea chiedo cortesemente se è possibile la condivisone dei delle immagini delle mappe storiche
Tutto il materiale del sito è liberamente utilizzabile col solo vincolo di citarne la fonte.