Ricerche sulla storia, tradizioni e curiosità del territorio verolese - di A. Barbieri

Valorizzazione in chiave turistica del territorio verolese

Valorizzazione in chiave turistica del territorio verolese

Premessa
Cosa offre il territorio verolese
Organizzazione, coordinamento e comunicazione
Il turismo verolese nel web e sui social
La promozione presso gli enti del turismo e sui portali ufficiali
La cartellonistica – info point
I corsi di formazione per le guide
Il turismo indotto dai monumenti e dalla storia locale
Il turismo indotto dalle opere d’arte
Il turismo indotto dagli eventi sportivi
Il turismo delle sagre
Il turismo delle passeggiate a piedi, in bici, a cavallo
Il turismo indotto dalle attività artigianali
Il turismo dei congressi e dei convegni
Altri luoghi di interesse da valorizzare
Pubblico o privato (o entrambi)
Conclusioni


Premessa

Intendiamoci, non si tratta qui di celebrare il territorio verolese come luogo di villeggiatura. Qui, nella pianura bresciana non abbiamo l’aria buona‘ anche se, a ben vedere, la nebbia d’inverno e l’afa estiva hanno un loro fascino particolare, purtroppo però sono scarsi gli estimatori del nostro clima …

Parliamo invece di un turismo sempre più in auge, che vede i viaggiatori spostarsi di qualche decina di chilometri dal loro luogo abituale di residenza per partecipare ad eventi, esperienze, intrattenimenti, spettacoli, ecc. accompagnati sempre dal piacere di gustare in qualche locale caratteristico, un buon piatto tipico della zona che si attraversa. È un atteggiamento facilitato senz’altro dalla ristrettezza economica, che non consente soggiorni più o meno lunghi lontano da casa, se non durante il periodo delle ferie estive e, allo stesso tempo, è invogliato dalla esigenza di evasione e di svago di singoli e famiglie.

Il turista del nostro tempo non tornerà a casa con le foto -o le diapositive, ricordate?- dei monumenti e delle opere d’arte visitati da mostrare ai parenti, ma sul suo smartphone ci saranno verosimilmente le immagini del tempo trascorso in piacevole compagnia, in attività di gruppo, scampagnate e perché no, davanti ad un buon piatto di cibo locale.

I monumenti e le opere d’arte non sono più il motivo principale d’interesse, ma fanno ora da contorno e da parentesi culturale nella giornata dedicata allo svago.

Memorial Micheli – 2005

Il fenomeno è facilitato, ampliato e sostenuto dal massiccio tam tam dei social media, che ci inondano di appuntamenti e iniziative per tutti i gusti e per tutte le tasche, magari a pochi chilometri da casa nostra. E allora, perchè non approfittarne. Passare una giornata piacevole e in buona compagnia ci rilassa dalle preoccupazioni quotidiane ed è occasione per conoscere nuove prospettive e magari rinsaldare amicizie ed affetti.

E allora, perchè non provare ad esplorare questo settore, per vedere se anche il nostro territorio Verolese non potrebbe costituire un polo di attrazione turistica per visitatori che provengano non solo dall’immediato vicinato, ma anche dalle città vicine ?

Cosa offre il territorio verolese

Parliamo di territorio verolese inteso come territorio dei due comuni di Verolanuova e Verolavecchia, con le loro frazioni Breda Libera, Cadignano, Monticelli d’Oglio, Scorzarolo e Villanuova. Un territorio di 45 chilometri quadrati con dodicimila abitanti, che misura circa undici chilometri di ampiezza in senso nord-sud e cinque chilometri in senso est-ovest. In questo vasto territorio molti sono i motivi potenzialmente interessanti dal punto di vista turistico.

Lo Strone a Scorzarolo

In primo luogo la geografia del territorio invita all’interesse per la natura e le escursioni, a piedi, in bici o a cavallo, con svariati percorsi già fruibili.

Tra le mete possibili, oltre alle frazioni ed alla zona umida delle Vincellate sul confine con Pontevico, vi sono anche altri luoghi, come le teste dei fontanili del Bersaglio e del Lusignolo a Cadignano ed alcune aree boschive lungo lo Strone, che potrebbero risultare interessanti, una volta rese fruibili, per l’osservazione della natura (quasi) spontanea.

I due corsi d’acqua dell’Oglio e dello Strone sono inoltre adattissimi anche per escursioni in barca o canottaggio, oltre all’esercizio della pesca sportiva.

Il territorio verolese si distingue però soprattutto per la quantità e qualità dei monumenti ed opere d’arte che custodisce. Alla più nota Verolanuova con il palazzo Gambara, la Basilica di S. Lorenzo, il Castelmerlino, la chiesa della Disciplina e l’Ospedale settecentesco, si aggiungono la torre medievale, la parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo e villa Montini a Verolavecchia, il palazzo Maggi di Cadignano, il palazzo Gironda, già Provaglio e il castello di Monticelli, per citare solo i maggiori esempi. Le opere d’arte sono variamente distribuite nelle chiese e palazzi del territorio ad iniziare dalla Basilica di S. Lorenzo che contiene le più preziose.

Palazzo Gambara a Verolanuova

Non mancano sul territorio esercizi pubblici di un certo interesse. Tra le tante buone trattorie, La Rosa Rossa a Monticelli, Villa Alghisi a Verolavecchia e la Vecchia Filanda a Verolanuova si distinguono per gli ambienti di una certa tipicità. Bar e caffè sono ben rappresentati nei due centri maggiori con la piazza di Verolanuova che offre diverse opportunità di svago ed il Bar del Parco nel parco Nocivelli in un contesto piacevole e rilassante.

Poco sviluppato è invece il settore agroalimentare con scarsa disponibilità di prodotti alimentari tipici locali, che rappresenterebbe un notevole volano per l’attrattiva turistica. Questo deriva dalla ormai cinquantennale dedizione dell’imprenditoria locale alla produzione artigianale ed industriale, un poco a scapito della naturale vocazione agricola della zona. Tuttavia, anche il settore artigianale può in qualche modo rappresentare un motivo di interesse e di attrattiva se organizzato sulla produzione di beni dotati di una certa unicità.

Tra le iniziative che invece sono già ben strutturate ed offrono spunti di interesse, anche per chi viene da fuori, occorre ricordare senz’altro la stagione teatrale del Teatro Montini, la Paracycling Cup che si tiene in aprile, la sagra dei Vigili del Fuoco in maggio, la Gara dei Carretti in luglio, la rassegna di arte contemporanea Premio Nocivelli in settembre e i Mercatini di Natale al Parco in dicembre.

Si può essere certamente sicuri di aver dimenticato, nella mera elencazione dei motivi di interesse del territorio, tante altre attività grandi e piccole e di svariati settori, anche tra quelli elencati, meritevoli di attenzione e con possibilità di sviluppo in tema di attrattiva turistica.

Riassumendo, tra i punti di forza in chiave turistica del territorio si può certamente annoverare la storia, i monumenti, le opere d’arte, le oasi verdi e naturalistiche, i locali di svago, le attività sportive e le iniziative già in essere.

Punti deboli o molto deboli sono invece le produzioni agroalimentari ed in genere il commercio di produzioni tipiche, se si esclude il settore lattiero caseario ben rappresentato però da un’unica grande realtà.

Nel mezzo, con discreta possibilità attrattiva si trova il settore della ristorazione.

Organizzazione, coordinamento e comunicazione

Si vede bene, in questa svelta disamina, come il territorio verolese possieda molteplici risorse intrinseche che però non sono organizzate, non sono collegate in un sistema che ne permetta una gestione coordinata in modo da poter offrire un prodotto in grado di soddisfare le aspettative dei potenziali visitatori.

Per esistere, una destinazione turistica deve necessariamente strutturare le proprie risorse preesistenti unendole ai servizi, alle attività e alle offerte del luogo, in modo tale da costituire un vero ‘polo attrattivo’ che possa rispondere alle esigenze e alle aspettative del cliente-visitatore. Ma non solo, una destinazione turistica deve anche proporre nuove esperienze o variazioni di esperienze già proposte, per poter in qualche modo ‘fidelizzare’ i visitatori che così saranno invogliati a ritornare, attratti dalle novità.

Bar Portici a Verolanuova

L’altro aspetto essenziale per realizzare un’attrattiva turistica di un qualche rilievo è la necessità di far giungere al potenziale cliente-visitatore dei messaggi in grado di stimolare la sua curiosità e voglia di partecipare.

La comunicazione -e il modo di comunicare- diventa allora quasi più importante dei contenuti che propone; la proposta turistica necessita quindi di contenuti e di modalità espressive di livello.

Se la fruizione dei servizi e delle attività proposte è necessariamente fornita dalle tante associazioni ed attività commerciali presenti sul territorio, l’organizzazione ed il coordinamento delle attività, così come lo studio del messaggio pubblicitario e le modalità di divulgazione necessitano di essere condotte in modo professionale.

Il turismo verolese nel web e sui social

Il punto di partenza per promuovere il territorio verolese è senz’altro la realizzazione di un portale del turismo, un sistema informativo gestito con professionalità che si avvalga in primo luogo di un sito web che oltre a contenere tutte le informazioni utili e strettamente necessarie per chi non è mai stato qui (come arrivare, dove parcheggiare, cosa vedere, dove mangiare, dove dormire, ecc.), permetta anche di approfondire  la conoscenza del territorio in apposite singole sezioni.

Inoltre dovrebbe anche contenere un calendario di iniziative con possibilità di gestire le prenotazioni per le iniziative che lo richiedano. Il tutto appoggiato, cum grano salis, ai social media tanto utili per la promozione degli eventi.

Gli addetti dovranno essere in grado non solo di rispondere ai quesiti degli interlocutori, ma dovranno necessariamente ‘promuovere’ il territorio, esplorando nuovi orizzonti, elaborando nuove idee, cercando nuovi soggetti per potenziare l’offerta turistica.

La promozione presso gli enti del turismo e sui portali ufficiali

Il secondo passo importante è la presentazione del progetto presso gli enti istituzionali di regione e provincia preposti alla promozione turistica che, come è noto, in Italia è gestita a livello regionale. In seguito sarà possibile accreditarsi sui portali ufficiali del turismo www.in-lombardia.it , www.bresciatourism.it ed operare in sinergia con gli enti preposti.

È altrettanto auspicabile una qualche forma di collaborazione con le altre entità che si occupano di turismo a noi più vicine, le città (Brescia, Cremona), i laghi, le colline, il Parco Oglio nord, in modo da contribuire ad ampliare l’offerta turistica complessiva di questa parte della regione Lombardia.

La cartellonistica – info point

Tra le prime iniziative da sottoporre alle amministrazioni locali è senz’altro la sollecitazione ad installare delle tabelle esplicative in prossimità dei luoghi d’interesse con brevi note divulgative, estratte ovviamente dal ‘portale del turismo’ di cui sopra, ed in grado di dare anche visivamente l’idea dell’interesse turistico della zona.

Con l’aggiunta dei QR-code l’informazione si amplia a dismisura, consentendo, tramite il proprio ‘telefonino’, di accedere non solo ai testi, ma anche a brevi messaggi vocali o video di informazione e di illustrazione delle varie particolarità.

Meno importante, anche se necessaria, è la realizzazione di materiale a stampa di buona qualità grafica, da distribuire soprattutto negli info point istituzionali e presso le attività commerciali del territorio.

L’istituzione di un ‘ufficio del turismo’ o info point locale appare invece non necessaria nella prima fase di avvio delle attività turistiche; si renderà eventualmente necessaria allorchè -si auspica- l’interesse per il territorio verolese registrerà un discreto afflusso di visitatori.

I corsi di formazione per le guide

Benchè il territorio verolese sia ricco di storia e di monumenti ed opere d’arte, non vi sono sul territorio guide ed accompagnatori turistici in grado di coinvolgere i visitatori in un percorso storico-artistico dai contorni ben definiti. Le guide professioniste che provengono verosimilmente dalla città hanno una conoscenza generale e non specifica del territorio; per contro gli eventuali accompagnatori locali hanno una conoscenza frammentaria e spesso discordante degli avvenimenti storici e della loro traduzione sul territorio.

Sembrerebbe indispensabile prima di tutto razionalizzare le conoscenze diffuse con l’aiuto di studiosi locali mediante alcuni necessari interventi. In primo luogo una serie di giornate di studio e di formazione sulla storia locale rivolte alle Guide Turistiche professioniste e a soggetti che vogliano avvicinarsi alla professione di Guida Turistica; in secondo luogo la elaborazione e realizzazione di iper testi da raccogliere nel portale turistico e liberamente disponibili in internet.

Il turismo indotto dai monumenti e dalla storia locale

Come si è detto, il territorio verolese è ricco di storia e di monumenti ed opere d’arte che ne consentono la divulgazione e la conseguente formazione di una offerta turistica specifica.

In tal senso potrebbe essere utile promuovere l’organizazzione di visite guidate alle diverse realtà interessanti del territorio, condotte dalle guide appositamente formate e magari a cadenza periodica.

Visita guidata a Scorzarolo – 2012

Sul territorio alcuni punti notevoli, sui quali è già possibile intrecciare un racconto, possono suscitare interesse per i potenziali visitatori. Tra questi:

  • la Torre medievale di Verolavecchia e le scorrerie degli eserciti nel XIV sec. – l’incastellamento;
  • il Castelmerlino e la chiesa della Disciplina – l’ascesa della famiglia Gambara nel XV sec.;
  • il palazzo Gambara – la potenza della famiglia Gambara nel XVI sec;
  • la Basilica di S. Lorenzo del XVII sec. – Tiepolo e pittori veneti del XVIII sec;
  • la parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo – l’unitarietà architettonica e decorativa del XVIII sec.;
  • il borgo di Monticelli attraverso i secoli – le gesta dei Provaglio;
  • il borgo e il latifondo di Scorzarolo – cinque secoli e tre proprietari: Testa, frati di S. Domenico, Ospedale

Il turismo indotto dalle opere d’arte

Si svolge ogni anno dal 2009, in settembre, l’importante rassegna Premio Nocivelli dedicata all’arte contemporanea che ha per sfondo il parco Nocivelli e la chiesa della Disciplina di S. Croce.

Premio Nocivelli – Arte contemporanea

È un evento a livello nazionale che necessariamente deve far parte dell’offerta turistica del territorio ed anzi, dovrebbe essere accompagnata possibilmente da altre iniziative di contorno.

Il turismo indotto dagli eventi sportivi

Numerose sono le manifestazioni sportive che hanno come teatro il territorio verolese. Tra le altre Verola Paracyclig Cup ha visto la partecipazione di atleti nazionali ed internazionali, ma non possiamo tralasciare le tante manifestazioni sportive organizzate dal Motoclub o dalla Piscina ed in genere dal Gruppo Sportivo Verolese.

Paracycling Cup a Verolanuova

Attivi in questo senso sono inoltre le numerose associazioni e sodalizi sportivi verolesi: dall’Avis Pedale Verolese, al Club Ippico S. Giorgio, al Maneggio Orsini, e tante altre organizzazioni che ci si perdonerà per non averle citate in questo succinto elenco.

Tutte queste manifestazioni possono costituire un ottimo volano per l’offerta turistica, però solo se adeguatamente coordinate ed accompagnate da altri motivi di interesse -culturale, gastronomico, ludico. Solo in questo modo possono diventare eventi turistici e non solo sportivi.

Il turismo delle sagre

Anche le sagre costituiscono motivo di interesse se opportunamente ‘condite’ con altre iniziative di contorno.

Verolavecchia la gara dei carretti

Se ne contano diverse tra grandi e piccole: la sagra dei Vigili del Fuoco in maggio e la sagra dei Carretti in luglio nei due centri maggiori; altre a Cadignano (Oratorio), Breda Libera (S. Anna – 26 luglio) e Scorzarolo (Madonna delle Cave – Lunedì di Pasqua). Altre ancora se ne potrebbero aggiungere come la festa di S. Giovanni a Villanuova (24 giugno).

Il turismo delle passeggiate a piedi, in bici, a cavallo

La vastità del territorio e la sua varietà ambientale, la presenza di due fiumi, di parchi naturali e di zone boschive sono lo scenario ideale per l’organizzazione di escursioni non competitive in bicicletta o mountan bike, a cavallo o trekking.

Verola in carrozza – 2006

Se adeguatamente accompagnate da momenti di interesse culturale e gastronomico, oppure dalla illustrazione delle specie botaniche autoctone e delle loro proprietà terapeutiche, costituiscono già un buon motivo per trascorrere una piacevole giornata sul territorio. L’offerta è tuttavia riservata ai periodi più freschi, in primavera ed autunno.

Il turismo indotto dalle attività artigianali

Considerata la presenza sul territorio di realtà artigianali di buon livello -si pensi al settore delle calzature- sarebbe auspicabile una rassegna dedicata al prodotto artigianale, attingendo ovviamente  alle realtà di maggior prestiglio, ma non escludendo le minori che possono fare egregiamente da ‘contorno’.

Lemco – Verolavecchia

Si consideri che un tempo si teneva a Verolanuova la seconda fiera per durata dopo quella di Brescia. La fiera di Verolanuova si teneva ogni anno il 7 novembre e durava ben sei giorni.

Se accompagnata da produttori agricoli, florovivaistipanificatori e coinvolgendo anche i produttori del circondario se ne potrebbe trarre una interessante rassegna territoriale.

Il turismo dei congressi e dei convegni

Disponendo di numerose sale grandi e piccole sul territorio (Teatro Montini, Auditorium ITC, Galleria di palazzo Gambara) si potrebbero promuovere convegni di alto livello coinvolgendo studiosi di chiara fama oppure aprendo ad organizzazioni non locali ad esempio per

  • studi sulla storia locale (famiglie Gambara, Ugoni, Maggi, Provaglio, Testa);
  • presentazione di libri;
  • organizzazioni aziendali, sindacali, politiche.

Altri luoghi di interesse da valorizzare

Si è elencato nei paragrafi precedenti una serie -incompleta- di esempi ed idee che potrebbero verosimilmente portare nel medio periodo un discreto interesse turistico verso il territorio verolese.

Se da un lato, per l’organizzazione e la gestione, l’impegno economico potrebbe essere relativo potendosi  appoggiare su organizzazioni ed associazioni già esistenti, per la fruizione di spazi e servizi in modo che costituiscano motivo di interesse, sono necessarie risorse adeguate.

Si è già accennato alla realizzazione di un sito internet e alla installazione di cartellonistica informativa nei luoghi principali, e questo, accompagnato dalla redazione e stampa di opuscoli illustrativi, costituisce già un impegno non rilevante, ma indispensabile.

L’altro aspetto invece più impegnativo è la possibilità di aggiungere, ai luoghi di interesse già disponibili e fruibili, altre particolarità esistenti sul territorio e potenzialmente interessanti. Tale operazione comporta una gravosa opera di recupero ed una costante manutenzione. Questa necessità può tuttavia essere opportunamente dilazionata nel tempo in modo da diluire l’aggiunta di interessi nel corso del tempo. Alcuni spunti.

  • La testa di fontanile del Lusignolo a Cadignano è un sito naturalistico interessante che potrebbe essere recuperato e reso fruibile. Probabilmente di proprietà privata (Spedali civili?), potrebbe essere reciproco interesse la stipula di una apposita convenzione.
La testa di fontanile del Lusignolo oggi
Una testa di fontanile recuperata
  • La vasta area del Bersaglio’, già di proprietà pubblica, costituisce un sito di notevole interesse storico e naturalistico perché più vicino ai centri maggiori ed anche adiacente ad un piccolo museo della civiltà contadina, ospitato nei locali dell’ex poligono di tiro. Il recupero della testa di fontanile del Bersaglio è probabilmente meno impegnativo del fontanile del Lusignolo.
  • L’invaso del Lusignolo a Scorzarolo, da dove prende inizio la roggia dei mulini di Scorzarolo, già recuperato una ventina d’anni fa è poi rimasto in completo abbandono e necessita di un radicale ripristino, così come la zona umida nei pressi della cascina Parma, attraversata dalla stessa roggia dei mulini di Scorzarolo.
L’invaso del Lusignolo nel 2001
  • Il Parco del fiume Strone inopinatamente abbandonato qualche anno fa dovrebbe essere rimesso in attività, perlomeno per quanto riguarda le amministrazioni verolesi. Certamente con una gestione più snella e meno burocratica.
  • Il borgo di Scorzarolo. Benchè di proprietà privata (Spedali Civili) è indubbio che costituisca un importantissimo tassello nella storia del territorio e per il quale esiste una mole sterminata di documenti in buona parte inediti ed ancora da studiare. Si pensi solo al fatto estremamente insolito di aver conosciuto solo tre enti proprietari nell’arco dei suoi oltre cinquecento anni di storia ampiamente documentata. Purtroppo gli edifici rurali sono ormai irrecuperabili, ma le due corti principali, la cosiddetta ‘corte rurale’ e la ‘corte monastica’, quest’ultima è in realtà ciò che rimane del castello di Scorzarolo, appaiono in discrete condizioni ed il recupero, seppur limitato al solo ‘castello’, non dovrebbe costituire un ostacolo insormontabile.
Il castello di Scorzarolo – interno

Esiste già per il castello di Scorzarolo un teorico progetto di riutilizzo, elaborato dal prof. Tommaso Casanova, molto ambizioso ed articolato, incentrato sulla possibilità di realizzare un centro studi del territorio gravitante tra l’antico pievato di Quinzano e la contea gambaresca di Verolanuova.
Si auspica un sollecito intervento delle amministrazioni pubbliche affinché vi sia la possibilità di condurre dei sopralluoghi per valutare lo stato dei luoghi e le ipotesi di fattibilità.

  • Il mulino di Monticelli. Anche questo importante edificio è di proprietà privata, ma riveste un notevole interesse storico e culturale per la comunità. Si tratta infatti di un antico opificio dalla insolita -per queste latitudini- architettura neogotica, la cui particolarità consiste nel conservare nei locali interni una antica macchina molitoria risalente ad almeno un secolo fa. L’impianto non è mai stato elettrificato e conserva quindi tutti i meccanismi tipici della movimentazione con la forza idraulica. L’unica innovazione, eseguita negli anni cinquanta del XX sec., è consistita nella sostituzione della tipica ruota con una più moderna, per allora, turbina ad asse verticale.
Il mulino di Monticelli – interno
Il mulino di Monticelli – esterno

Sarebbe auspicabile la stipula di una convenzione pubblico-privato che possa rendere l’impianto fruibile al pubblico ed in tale ottica se ne potrebbero probabilmente ricavare le risorse necessarie al suo restauro.

Pubblico o privato (o entrambi)

Si è cercato nelle note precedenti di evidenziare le tante note positive -ed alcune negative- peculiari del territorio verolese in chiave turistica e di stimolare di conseguenza una seria riflessione sull’argomento e sulla effettiva possibilità di realizzazione.

La riflessione sulle modalità di sviluppo turistico del territorio dovrebbe necessariamente essere condotta in primo luogo da attori locali, che conoscono il territorio e le sue potenzialità, piuttosto che essere affidata tout-court ad ‘esperti’ estranei. L’assistenza e la consulenza di esperti del settore sarà ovviamente indispensabile per guidare la discussione ed affinare i concetti che si andranno via via affermando.

Come primo passo in tal senso si crede sia necessario individuare un gruppo di studio misto e paritario tra le due realtà amministrative locali, capace di individuare ed approfondire le tematiche interessanti dal punto di vista turistico e di formulare alcune proposte di esperienze.

Questo gruppo di lavoro potrebbe emergere da un confronto tra le due amministrazioni pubbliche comunali, ovvero, si crede possa formarsi anche autonomamente per mezzo di una libera associazione di cittadini, con lo scopo statutario della valorizzazione turistica del territorio.

Non abbiamo idea se l’argomento ‘turismo’ sia già nelle corde di una o di entrambe le amministrazioni comunali verolesi, e neppure se l’argomento rivesta un qualche interesse nelle compagini politiche che attualmente governano le due realtà territoriali. Nel caso, la proposta avrebbe certamente un peso ben maggiore rispetto al sodalizio tra privati cittadini.

Conclusioni

Le note qui sopra sono state redatte senza conoscenze specifiche in tema di turismo, ispirate unicamente della conoscenza del territorio e dall’intento di contribuire alla sua valorizzazione. In tal senso saranno ovviamente graditi tutti i contributi e le osservazioni che ne possano permettere un maggiore affinamento o una maggiore aderenza alla realtà locale.

Con piacere si condivide questo documento con enti o privati animati dal medesimo spirito di valorizzazione del territorio, garantendo la massima collaborazione a chiunque abbia in animo il medesimo intendimento.

Nel nostro piccolo, abbiamo la presunzione di voler far conoscere ad un più vasto pubblico le peculiarità del nostro territorio ed i motivi per trascorrevi piacevolmente una giornata interessante.


In attesa di ‘chi di dovere’ si è pensato bene di far pubblicare una pagina dedicata al territorio verolese sul portale ufficiale del Turismo di Regione Lombardia. Segui link:

https://www.in-lombardia.it/it/turismo-in-lombardia/brescia-turismo/verolanuova-nella-pianura-bresciana

Buona permanenza e buona scoperta del nostro territorio.

 

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